“Pensai a mia madre, come avrebbe accolta la notizia? Poi pensai al nonno, lo vidi vecchio, col suo pizzetto, mi incitava, mi mostrava il nemico e mi diceva vai, fai il tuo dovere, combatti per la tua Patria, per il tuo Re, porti il mio nome, onoralo!”

Quella di ‘Tre diari della Grande Guerra’ è stata una piacevole sorpresa: l’opera, nata a seguito della riscoperta di alcuni diari custoditi tra cimeli di famiglia, mostra, in maniera completamente inedita, le esperienze di due combattenti dell’esercito italiano e uno di quello austro-ungarico. Tutti e tre raccontano gli eventi in maniera dettagliata, registrando gli avvenimenti quasi quotidianamente, appuntando orari, luoghi ed esperienze, ma ciò che più si apprezza dalla lettura dei diari sono le riflessioni personali nei confronti di ciò che accadeva, e i sentimenti non filtrati, provati sul momento da persone consapevoli che avrebbero visto la luce del giorno successivo solo per volere divino. Il variegato ruolo militare dei protagonisti permette di avere una panoramica completa dell’esperienza interiore dei combattenti: Umberto Ademollo, ufficiale, racconta i fatti durante la prigionia a Celle, dopo essere stato catturato in seguito ad una ferita, che lo porterà ad una morte precoce: forte dei numerosi rapporti emessi ai superiori, i suoi ricordi delle settimane precedenti sono vividi, e non manca affatto la critica alle scelte di strategia militare imposte dall’alto, che potevano essere eseguite in maniera diversa, risparmiando molte vite. Con Giorgio Nicolich si riesce ad entrare nell’ottica di un austriaco irredentista, arruolatosi come volontario nell’esercito italiano, per il quale la cattura del nemico avrebbe potuto significare morte certa. Infine, con Andrea Vesnaver, soldato semplice presso il 97° reggimento austro-ungarico, troviamo una registrazione giornaliera in dialetto, dapprima fredda, poi arricchita da pensieri propri e sentimenti come frustrazione, rancore e fame.

Una lettura scorrevole, arricchita da approfondimenti storici, numerose fotografie e commenti di docenti e autorità. Consigliato a chi vuole ripercorrere tre esperienze inedite della Grande Guerra nella maniera più genuina.