«Paola Greco è morta! Viva Paola Greco!»

Come ci si sente dopo aver stretto un legame di sangue con Satana? Questa la domanda cruciale che ci accoglie nel secondo volume di Tertium non Datur. I personaggi che abbiamo imparato a conoscere, odiare o addirittura amare cominciano a svelare di che pasta sono davvero fatti, quali sono i loro obiettivi e cosa li tormenta a morte nel sonno e nella veglia. Un libro moralmente grigio che non conosce il significato della parola pietà.

Difficile trovare le parole giuste per descrivere un testo che scotta quanto “Plateale appartenenza al genere umano”. Se si è già entrati nell’universo di Tertium non Datur, la lettura della seconda parte è senz’ombra di dubbio obbligatoria: ci sono tanti (e soprattutto inaspettati) colpi di scena che stravolgono i precari equilibri in cui i vari protagonisti già si trovavano, e che culminano in un finale al cardiopalma.

Cosa passa per la mente di Arthur Hitler? Cosa nascondono i signori Bauer? È già cominciato il Quarto Reich? Chi è Isabella Melis? Chi è la puttana che ha cercato di uccidere il Führer?

Un libro violento, politicamente scorretto, allo stesso tempo onirico ed estremamente cinico. E con queste premesse, il terzo volume non potrà che darci il benvenuto coi fuochi d’artificio.

Ancora complimenti vivissimi a Paola, che sta dando vita a quella storia senza mezzi termini di cui sentivamo tutti il bisogno.