“Ed ecco volare via la vita, la grande emozione, la volontà di combattere e di conquistare il potere nelle forme della nostra epoca, la nostra forma, la forma più ostinata e robusta che si possa immaginare. Dinnanzi a tale potente, perpetuo rifluire verso la battaglia tutte le opere s’annichiliscono, tutti i concetti si svuotano, e si coglie un che di elementare e grandioso che è sempre stato e sempre sarà, anche quando non ci saranno più né uomini e né guerre.”

📖 ‘La battaglia come esperienza interiore’ è l’opera duale a ‘Nelle tempeste d’acciaio’: se nel secondo la guerra viene affrontata con un certo distaccamento, come se fosse una esperienza “esteriore”, osservata dall’occhio di un’aquila nel cielo, qui la guerra viene analizzata a un livello più intimo, che fa riferimento alla natura umana e risale agli archetipi universali con cui si spiega il sentimento dell’uomo nei suoi confronti. Questo saggio è allo stesso tempo universale, perché affronta la tematica sotto il punto di vista di ciascun essere umano (e fidatevi, vi ritroverete, nell’intimo, in tutto quello che dice) ed emotivo, grazie all’abilità di Jünger di descrivere immagini tanto evocative quanto crude. In ogni capitolo sarà possibile entrare nei meriti della battaglia sotto luci sempre diverse, per comprendere la sua relazione con la paura della gente, col coraggio del condottiero, con la nobiltà dell’azione e il sangue versato, passando per i sentimenti camerateschi e le pulsioni più primitive dell’uomo all’origine della specie.

Un capolavoro della filosofia e una impressionante esperienza di guerra, solo come Jünger riesce a raccontare.