“A volte, nel buio, mi avvicino, passo a passo, verso l’orlo di un precipizio, ma se sbuco su una strada maestra tiro un respiro di sollievo. Anche quando penso di non farcela, conosco la bellezza della luce della luna. Una luce che penetra nell’anima.”

Mikage, una ragazza ventenne già orfana dei genitori, perde nel breve periodo sia il nonno che la nonna, e con lei l’ultimo legame di sangue che potesse chiamare “famiglia”. L’incontro con Yūichi, suo coetaneo al quale la nonna era profondamente affezionata, si rivela importantissimo e permette a Mikage di ripartire da zero, fino a quando la morte non fa di nuovo loro visita.

‘Kitchen’, come tutti i romanzi di Banana Yoshimoto, tratta di temi complessi e delicati in maniera leggera, a tratti innocente, ma allo stesso tempo molto profonda. In questo racconto, che io definirei “dell’estrema solitudine”, i nostri protagonisti fanno i conti con la perdita di persone care, attraverso un processo catartico di rinascita differente per entrambi: per Mikage, ad esempio, la catarsi arriva proprio in un posto quotidiano e semplice come la cucina.

‘Kitchen’ diventa, grazie alla semplicità e alla qualità della scrittura di una esordiente Banana Yoshimoto, una storia in cui morte e rinascita si bilanciano costantemente. I colpi di scena non mancheranno, e vi assicuro, riuscirete a condividere le emozioni dei protagonisti quando accadranno. La bravura di Yoshimoto sta nell’abilità di trasformare la quotidianità, portandola da ordinaria a straordinaria, infondendole tratti onirici e talvolta fantastici che, uniti a un lieto fine, fanno davvero apprezzare l’esperienza della lettura dei suoi racconti. Mikage e Yūichi, nonostante le difficoltà emotive che la sorte gli pone sulla strada, cercano di farsi forza a vicenda, in maniera impacciata ma con tanta tenerezza, impedendo che l’altro non si butti giù, metaforicamente, dal precipizio. ‘Kitchen’ si tramuta quindi nella storia del loro “healing process”, che ridefinisce, nel modo più stravagante e drammatico, il concetto di famiglia.

P.S.: Se non avete mai letto la Yoshimoto, cominciate da questo e non ne rimarrete delusi.

P.P.S.: chi dice che Banana Yoshimoto non sa scrivere non capisce assolutamente niente 😇