“Il grido di un’aquila squarciò la quiete delle vette. Alzarono entrambi lo sguardo mentre planava maestosa sopra le loro teste, oltre le cime degli abeti. Subito dopo ne apparve un’altra, che la raggiunse in picchiata e sbatté le ali. Si scontrarono tra battiti d’ali e strida acute, si inseguirono descrivendo acrobazie nel cielo, come in una danza o un duello, e insieme scomparvero tra le vette più alte.”

Giovani scudieri, cavalieri e condottieri veterani si trovano ancora ad affrontare le conseguenze della sanguinosa disfatta di Legnano quando gli equilibri della Baveria e dell’Austria sono messi a dura prova da invasori stranieri e faide interne pilotate dalla sete di potere. In un romanzo corale in cui tutte le vicende sono legate a doppio filo, i protagonisti si trovano a fare i conti con il peso delle scelte e quello di una verità tanto elusiva quanto taciuta. Un clima di tensione e incertezza costante avvolge le vicende di Richard von Thann, Siegfried von Lebenau, Otto von Finsterwald e Siegfried von Peilstein, donando a questo romanzo di avventura elementi thriller, in grado di incollare il lettore sino all’ultima pagina.

Sono tante le belle parole che si possono spendere circa questo romanzo cavalleresco, ricco e denso di vicende: l’ambientazione di cui esso gode, che lascia risplendere il Medioevo della sua vera luce, va di pari passo con una caratterizzazione dei personaggi tanto ampia quanto profonda. I numerosi protagonisti, coi quali serve davvero poco tempo per familiarizzare, crescono e maturano coi capitoli, man mano che il peso delle loro responsabilità e delle loro scelte li mette in situazioni in cui è difficile cavarsela. Degne di nota sono le scene di battaglia, che non sfigurano se messe a confronto con i più bei romanzi di guerra: intense, al cardiopalma; l’autrice è in grado di far sentire al lettore l’odore acre del sangue e il clangore dell’acciaio delle spade.

Se dovessi riassumere tutte le qualità di questo libro in una sola parola, direi ‘consistenza’. La qualità della narrazione resta alta dall’inizio alla fine,e ogni dettaglio, scena o personaggio si trova al suo posto per uno scopo ben preciso, che si realizza nel corso dei capitoli. Nonostante la premessa del libro, ovvero di una storia i cui confini tra realtà e finzione sono sfumati, si ha l’impressione di avere tra le mani una cronaca, osservata e scritta nell’istante in cui il potere della Storia si è manifestato agli occhi di chi c’era. ‘Il Canto degli Eroi Dimenticati’ diventa quindi una finestra attraverso la quale si vive in prima persona una vicenda tanto intensa quanto memorabile.

Senz’altro uno dei progetti più interessanti degli ultimi anni nel panorama dell’editoria indipendente. Il libro, già disponibile in cartaceo e digitale, è un gioiello curato nei minimi particolari. Fiero di aver contribuito alla sua realizzazione. Si aspetta già con impazienza il secondo volume!