“L’uccello lotta per uscire dall’uovo. L’uovo è il mondo. Chi vuol nascere deve distruggere un mondo.”

📖 ‘Demian’ è la storia della crescita interiore di Emil Sinclair, un ragazzo fin dal principio combattuto tra due mondi, quello del bene e quello del male. Una volta caduto nell’influsso di Franz Kromer, si lascia trasportare per mano all’interno di una realtà dove il peccato regna sovrano, finché l’incontro con un compagno, Max Demian, gli cambierà completamente la vita.

Nonostante ‘Demian’ sia un romanzo di formazione, porta pensieri estremamente profondi nascosti tra le sue righe, che richiedono un certo impegno per essere compresi appieno. Fin da subito, attraverso le riflessioni di Sinclair, si riesce a percepire il forte dualismo di fondo, che si in prima battuta si trasla sulla purezza dell’ambiente familiare e sul mondo “proibito”, del quale egli sente solo parlare, ma che lo affascina. Questo dualismo sarà onnipresente, fino alla fine del romanzo, e lo si troverà nell’interpretazione dei racconti della Bibbia, nella musica – definita come qualcosa che permette all’uomo di afferrare e scrollare paradiso e inferno, – negli amori, passionali ma sempre puri, e in Demian. Proprio Demian incarna un personaggio fuori dal tempo, universale, giovane ma saggio allo stesso tempo, uomo ma dai graziosi lineamenti femminili, che si libra costantemente a cavallo tra i due mondi opposti che Sinclair non riesce ancora ad apprezzare del tutto. Man mano che si va avanti con la storia, il lettore, così come Sinclair, si rende conto che Demian è più familiare e vicino di quello che sembra.

Scritto intorno alla fine della prima guerra mondiale, vi si può trovare un messaggio universale, indirizzato a quel tempo a tutti i giovani appena usciti dalla guerra perduta: è un invito alla ricerca profonda di sé stessi, all’interno della propria mente e della propria anima. Solo una volta terminata questa ricerca, sarà possibile comprendere appieno quell’idea che è in ciascuno di noi e che porta il nome di Demian.