Ho scoperto da qualche anno la penna di Ernst Jünger, scrittore, filosofo e personaggio protagonista del diciannovesimo secolo, e da allora ne sono diventato un affezionato lettore. Una volta venuto a conoscenza della possibilità di visitare la sua casa a Wilflingen, un piccolo paesino di quattrocento anime situato nel Baden-Württemberg, nel sud della Germania, ho sempre sognato di intraprendere un viaggio alla scoperta dei luoghi nei quali ha speso circa metà della sua lunga vita 1.

La fase preparatoria di questo viaggio è stata particolarmente travagliata: sono quasi assenti le testimonianze presenti in rete di persone che hanno fatto visita alla Jünger-Haus usando solo mezzi pubblici. Spulciando mappe, orari dei treni e degli autobus, il perché si è reso abbastanza chiaro: il posto è molto remoto, scarsamente collegato con le città limitrofe più grandi; un paio di autobus al giorno, in orari chiave della giornata, sono gli unici che collegano Wilflingen a città dotate di stazione, come Riedlingen o Sigmaringen.

Il desiderio di condividere la mia esperienza, sia visiva che organizzativa, è quindi fortificato da queste premesse.

Il mio piano di viaggio

Decido di pianificare il viaggio a fine marzo, in modo tale da essere a Wilflingen il 29, giornata in cui ricorre il compleanno dell’autore. Gli orari di partenza degli aerei di andata e ritorno, che mi trasportano da Capodichino (Aeroporto Internazionale di Napoli) a Stoccarda e viceversa, mi garantiscono 48 ore in Germania, che sfrutto per organizzare la visita ai seguenti luoghi di interesse:

  • Stoccarda
  • Herbertingen
  • Riedlingen
  • Langenenslingen
  • Wilflingen (Jünger-Haus, Friedhof)
  • Sigmaringen (Sigmaringen Schloss)
  • Ulma

La finalità di ciascun luogo (turistica e non) sarà spiegata nei prossimi paragrafi.

Di particolare importanza è la giornata in cui si decide di visitare la Jünger-Haus. Essendo il 29 marzo un mercoledì, stando agli orari di apertura 2, sono obbligato a raggiungere Wilflingen tra le 9 e le 12 di mattina, essendo la casa-museo chiusa di pomeriggio. Tutte le scelte organizzative che delineano la mia esperienza di viaggio ruotano intorno a questo vincolo.

28 marzo

Stoccarda, Herbertingen

Arrivo a Stoccarda nel pomeriggio del 28 marzo. Una piacevole atmosfera mi accompagna nella visita delle piazze e delle strade principali del centro della città.

Al fine di raggiungere Wilflingen la mattina del giorno successivo, decido di pernottare in uno dei paesini nei dintorni. La mia scelta ricade su Herbertingen, un paese di cinquemila abitanti dotato di stazione con collegamento diretto da Stoccarda e per Riedlingen, a poco più di 10km di distanza in linea d’aria da Wilflingen. Il collegamento diretto tra Stoccarda e Herbertingen, che avviene attraverso un treno IRE (Inter-regio Express) con direzione Aulendorf, mi permette di spendere tre ore a Stoccarda, che sfrutto per visitare le strade e le piazze più importanti e approvvigionarmi per il giorno successivo.

L’acquisto anticipato del biglietto del treno è stato di vitale importanza per contenere i costi del viaggio. Comprarlo con un mese di anticipo mi ha permesso di pagare circa 22 euro. Acquistarlo al momento sarebbe costato tre o quattro volte tanto.

Arrivo al paese di Herbertingen in tarda serata, scendendo alla stazione di Herbertingen Ort (attenzione: ci sono due stazioni ferroviarie in questo paese. La stazione di Herbertingen Ort si trova nel paese, mentre Herbertingen è nella zona industriale, piuttosto isolata e distante un paio di km dal centro abitato).

Appena arrivato comincio finalmente a immergermi nella tranquillità e nel silenzio dei piccoli paesini del sud della Germania. Strade silenziose, scarsamente illuminate, casette dalle luci soffuse, tutte uguali. Rumori di ruscelli e versi di bestiame. Alloggio all’Hotel & Restaurant Engel, dalle stanze larghe, calde e accoglienti.

La città di Herbertingen di notte.

29 marzo

Riedlingen, Langenenslingen

Lascio l’albergo a Herbertingen alle cinque e mezza del mattino per raggiungere la stazione di Herbertingen, che si trova nel polo industriale nei paraggi del centro abitato. Da questa stazione è possibile raggiungere la città di Riedlingen attraverso una sola fermata del treno regionale RE55, che impiega solo 7 minuti ad arrivare. Scelgo di sfruttare la corsa delle 6:40 in modo tale da avere sufficiente tempo per arrivare a Kirchstraße nel giro di una mezz’ora: da qui è infatti possibile prendere due autobus rispettivamente per la fermata di Wilflingen-Löwen (al centro dell’omonimo paese, bus 390, partenza alle 7:09) e Langenenslingen (bus 390, partenza alle 7:17).

Il percorso che mi porta da Herbertingen (paese) a Herbertingen (stazione ferroviara) si rivela più buio e isolato del previsto: la strada, priva di qualsiasi illuminazione, richiede grossa attenzione se non si vuole essere investiti dai tanti automezzi che la percorrono ad alta velocità nelle prime ore della mattina. A tratti ho dovuto usare la torcia del telefono per illuminare la strada. Farlo è particolarmente utile anche per segnalare la propria presenza a eventuali ciclisti (ne ho incontrato uno e con la luce della torcia accesa abbiamo evitato di scontrarci nel buio).

La strada che porta dal centro abitato di Herbertingen alla stazione, di notte.

Dalla stazione di Herbertingen a quella di Riedlingen è un attimo. L’aria che si respira è diversa e Riedlingen si rivela un piacere per gli occhi: casette caratteristiche abbracciate dal Danubio e viali alberati mi accompagnano alla fermata del bus di Kirchstraße. Da qui prendo il bus 390, che ferma a Langenenslingen.

Ho sentito l’atmosfera di Riedlingen, per quanto semplice, parecchio emozionante. Le parole nei diari che avevo letto dell’autore hanno arricchito l’immagine mentale che mi ero fatto di questo paese, e metterci piede, percorrendolo dall’inizio alla fine, ha soddisfatto tutte le aspettative.

Un ponte ci porta nel centro storico di Riedlingen.

Riedlingen: vista sul Danubio.

Le case nel centro storico di Riedlingen hanno tutte un aspetto caratteristico.

Langenenslingen si rivela un paesino senza alti o bassi: bellissima la chiesa di St. Konrad. Ne approfitto per riscaldarmi dal freddo mattutino al Bäckerei & Café Stehle, dall’atmosfera calda e il personale accogliente.

Chiesa di St. Konrad a Langenenslingen.

Il cammino prosegue in direzione Wilflingen, seguendo la Hauptstraße che poi sfocia nella L277. Da qui si vedono già i primi cartelli per il paese, che dista soli due km di cammino. Da qui è possibile ammirare la bellezza della natura in cui si immergono questi paesini: nella distanza si intravede la Foresta Nera. L’esperienza comincia a diventare intensa, e ogni passo sempre più emozionante. Mi sento, per la prima volta dopo tanto tempo, completamente libero. Nel pieno nulla, lontano da ogni punto di riferimento, muovo ogni passo spinto solo dalla forte passione.

Inizio della L277 che porta da Langenenslingen a Wilflingen.

La strada è immersa nella natura, circondata dalla Foresta Nera.

Wilflingen

Preferisco, come vedete, abitare in un villaggio piuttosto che in una metropoli. Ho vissuto entrambe le esperienze: ho abitato a Berlino, a Parigi, capitali dal fascino intramontabile. Ma per avere la tranquillità e la concentrazione necessarie all'attività spirituale è preferibile l'ambiente naturale della campagna. Per questo vivo a Wilflingen da ormai quasi mezzo secolo e sento di avere qui le mie radici.

— Ernst Jünger, I Prossimi Titani

Già in prossimità di Wilflingen si comincia a respirare aria di cultura: la casa-museo è infatti subito segnalata da un grande cartello promozionale.

Il paese di Wilflingen dà il benvenuto ai suoi turisti.

La piccola estensione del paesino di Wilflingen mi permette di arrivare ben presto a Stauffenbergstraße, dove per quasi cinquant’anni ha vissuto l’autore. La casa, che si comincia a intravedere dal retro man mano che ci si avvicina al castello degli Stauffenberg, è corredata da cartelli che indicano tutti i principali punti di riferimento ai viandanti che si recano lì alla scoperta del filosofo.

Di fronte la casa di Jünger, lo Schloss Wilflingen, il castello della famiglia von Stauffenberg.

Tanto piacevole il silenzio in cui la città è immersa. Caratteristici gli abbeveratoi per gli animali che si trovano ai lati delle strade; numerose sono le fattorie che si trovano appena oltrepassato il piccolo centro abitato. Abituati a vivere in città più grandi, in cui le occupazioni più tradizionali hanno fatto posto alle più moderne attività, l’atmosfera di Wilflingen ci fa riscoprire un fascino perduto.

La casa di Ernst Jünger, Stauffenbergstraße 11.

Dopo 24 ore di viaggio, raggiungo finalmente la destinazione. Quasi non ci credo: pochi metri mi separano da un posto iconico, conosciuto solo attraverso le poche fotografie e le interviste perdute nell’oceano che è la rete. L’emozione si impadronisce di me, e riesco a sentirla tuttora con la stessa intensità. Si tratta di una sensazione puramente soggettiva, ma l’idea di stare per ricalcare gli stessi passi di un maestro spirituale fa venire la pelle d’oca.

L'incrocio tra la Stauffenbergstraße e la Ernst-Jünger-Allee, che porta al cimitero comunale. Il cartello indica che lo scrittore è cittadino onorario di Wilflingen.

La vera prima tappa del viaggio, siccome il museo non apre prima delle ore nove, è la visita al cimitero di Wilflingen, dove la famiglia Jünger riposa. Proseguo dalla Stauffenbergstraße verso la Ernst-Jünger-Allee, attraversando l’incrocio di Wilflingen-Löwen.

La breve strada in salita che porta dalla Ernst-Jünger-Allee all'ingresso del cimitero.

Arrivato all’ingresso del cimitero, che si trova alla fine di una brevissima salita, già intravedo alcune delle tombe di fronte al cancello. È quella la destinazione finale del pellegrinaggio.

L'ingresso del cimitero di Wilflingen. Il cancello generalmente non viene chiuso a chiave, quindi l'ingresso è libero a tutte le ore del giorno.

Le lapidi del filosofo e dei suoi familiari danno il benvenuto al Friedhof di Wilflingen. Occasionalmente lettori, ammiratori e affezionati vengono a deporre un fiore sulla sua tomba.

Le tombe della famiglia Jünger si trovano di fronte all'ingresso del Friedhof.

La tomba di Ernst Jünger, nato a Heidelberg il 29 marzo 1895 e morto il 17 febbraio 1998 a Riedlingen, all'età di quasi 103 anni.

La tomba di Ernstel Jünger, primogenito dello scrittore. Cade in battaglia a Carrara, diciottenne, il 29 Novembre 1944.

La tomba di Gretha, prima moglie di Jünger.

La tomba di Alexander Jünger, secondogenito dello scrittore. Muore suicida a Berlino nel 1993 dopo essere rimasto semiparalizzato.

La tomba di Liselotte, seconda moglie di Jünger.

Jünger-Haus

Terminata la tappa al cimitero comunale, attendo l’apertura della casa-museo. Si è liberi di circolare nei dintorni della stessa, e se non si reca disturbo è possibile anche fare un giro nel giardino retrostante la casa. Affascinante il campanello di casa, che reca ancora il nome dello scrittore: lo si può suonare per sentire il suono a cui lui e Liselotte erano abituati quando accoglievano i loro ospiti.

La casa di Ernst Jünger vista dall'esterno.

Il campanello di casa Jünger. Suonandolo ne è ancora possibile ascoltare le tre note che annunciano l'arrivo di un ospite.

La visita della Jünger-Haus, una volta varcata la soglia di casa, comincia ancora prima di pagare il biglietto: l’ingresso è costellato di cimeli e oggetti, sculture, quadri affissi alle pareti, fotografie e libri. Sulla destra è allestito un piccolo museo multimediale: rappresenterà la parte finale della visita.

L'ingresso di casa Jünger.

La curatrice della casa mi porta con sé in tutti gli ambienti, per aprirne le porte e accenderne le luci: non può farmi una visita guidata in inglese (non conosco il tedesco e lei parla poco l’inglese) ma non ha problemi a lasciarmi completamente libero a perlustrare la casa per conto mio, una volta che mi ha mostrato tutte le stanze.

La sala dedicata alla grande passione di Jünger: la 'caccia minima'. La grande libreria sulla sinistra è piena di antichi libri sull'entomologia.

Il percorso è circolare, e parte dal primo piano, dove il corridoio principale è completamente dedicato alla passione di Jünger per la caccia minima. Sono esposti numerosi insetti, coleotteri e scarafaggi, oltre a vari rettili imbalsamati, come lucertole esotiche e serpenti, pesci e crostacei. Ai muri sono appese alcune farfalle, ricordo dei viaggi all’insegna della caccia minima nel Sud-Est asiatico.

Esposizione di insetti.

Immediatamente alla sinistra dell’ingresso si trova la sala da pranzo, con una grande libreria piena di libri di viaggio. È sufficiente guardare alla destra della porta d’ingresso per notare degli scaffali pieni di riconoscimenti letterari e culturali da parte di organizzazioni internazionali. Sulla parete di fronte alla libreria sono esposte le medaglie al valore di Ernst Jünger, tra cui la prestigiosa medaglia Pour le Mérite, grande onorificenza militare consegnata a valle della prima guerra mondiale.

La sala da pranzo della famiglia Jünger. Di fronte alle statue una grande libreria piena di libri di viaggio.
Le medaglie al valore di Ernst Jünger. In risalto, la medaglia Pour le Merite.

La tappa successiva della visita è “l’archivio”, lo studio di Liselotte. Sugli scaffali si trova parte dell’immensa bibliografia dell’autore, con i suoi libri in lingua originale e alcuni tradotti in altre lingue.

L'archivio, lo studio di Liselotte Jünger.

La stanza successiva, il soggiorno, è una delle più caratteristiche di tutta l’abitazione: essa è costellata nella sua totalità di libri. Particolare la collezione di bastoni, esposta ai piedi dell’esposizione di fotografie di amici e conoscenti dell’autore, tra cui molti personaggi di spicco della letteratura. Ci si potrebbe perdere a esplorare questa stanza per ore e ore. Vi si trovano ricordi di viaggio, cimeli, vecchie mappe d’epoca, libri rari e fotografie originali dell’autore nei suoi viaggi. Il tavolino da caffè, con le sedie, è ancora disposto come se Jünger e Liselotte fossero pronti a ricevere ospiti: è infatti lì che molte delle rare interviste all’autore sono state registrate.

Il soggiorno.
La collezione di bastoni.
Raccolta di fotografie di amici e conoscenti dell'autore, tra cui molti personaggi di spicco della letteratura.
Foto ricordo di uno dei tanti viaggi compiuti nella tarda età.
Il soggiorno, visto dalla porta d'ingresso dello studio.

La sala successiva, direttamente comunicante col soggiorno, è lo studio personale dell’autore. Il pensiero che molti dei suoi libri siano stati scritti esattamente in questa stanza, e proprio alla scrivania che mi trovo davanti agli occhi, mi lascia senza parole. La scrivania e gli oggetti che vi si trovano sopra, come la sua penna, il microscopio e i suoi appunti, sembrano rimasti proprio così come li ha lasciati l’autore. Bellissimo il manoscritto in evidenza sulla scrivania: qui si può ancora ammirare la caratteristica calligrafia originale di Jünger.

Lo studio personale di Jünger. In primo piano, la scrivania.
Manoscritti dell'autore.
Collezione di 'Orologi a polvere'.
La macchina da scrivere personale dell'autore.
L'elmetto di un inglese caduto durante la prima guerra mondiale. Lo Stahlhelm di Jünger è esposto in una teca nel museo al piano terra.

Nella credenza, accanto alla collezione di clessidre – gli “orologi a polvere”, – si trovano tante fotografie di famiglia, tra cui una foto del figlio Ernstel, la prima moglie Gretha e l’autore stesso, ripreso in occasioni di famiglia.

Foto di famiglia.
In primo piano, Gretha e Ernstel.

La visita sta per terminare: proseguo nella camera da letto dell’autore, nella quale si possono trovare ancora degli abiti nell’armadio, fino all’anticamera del bagno, dove si trovano ancora le sue lamette da barba, e al bagno stesso.

Una delle curiosità di questi ambienti è che il tempo sembra essersi fermato: sono esporti numerosi calendari, tutti fermi tra febbraio e marzo 1998, anno della morte dell’autore.

La camera da letto dell'autore.
In camera da letto, un primo piano di Ernstel.
I calendari di casa Jünger sono tutti fermi tra febbraio e marzo 1998.

Il piccolo museo al piano terra ha una piccola esposizione di cimeli, tra cui alcuni manoscritti originali dell’autore e l’elmetto indossato durante la prima guerra mondiale sul fronte occidentale.

Di particolare interesse, se si capisce il tedesco, sono i monitor interattivi che spiegano vita, opere e pensiero dell’autore, con tanto di reperti audiovisivi, interviste e foto inedite. Nota negativa: non sono presenti traduzioni in altre lingue.

Manoscritto di 'Cacce Sottili'
Il famoso elmetto di Jünger, indossato durante la prima guerra mondiale sul fronte occidentale.
La prima pagina del manoscritto 'La pace'.
Ernst Jünger col figlio Ernstel, nel periodo della seconda guerra mondiale.
1996: Jünger, 101enne, riceve l'attestato della Legione Straniera.

Sigmaringen, Ulma

Il viaggio prosegue verso Riedlingen, che raggiungo con il bus che passa per Wilflingen-Löwen. Da Riedlingen, prendo il treno per Sigmaringen, dove mi fermo per un paio d’ore ad ammirare la stupenda vista del castello, e a fare un giro per il centro storico. Infine, dalla stazione di Sigmaringen, prendo il treno per Ulma, dove mi fermo per una breve visita alla città e alla cattedrale.

Una esperienza di vita

Cosa mi ha lasciato questo viaggio? È difficile spiegarlo a parole. Senz’ombra di dubbio il pellegrinaggio più impegnativo che mi sia mai passato per la mente, ma anche quello più remunerativo. Spostamenti faticosi e intensi sono stati ripagati da un’esperienza di vita che sarà impossibile dimenticare. Ho potuto approfondire con mano la vita di un personaggio chiave della letteratura del Novecento, immergendomi in quella che a tutti gli effetti rappresentava la sua quotidianità, che ha contribuito a formare la linfa vitale della sua opera. Nononostante abbia letto tanti suoi libri e diari (circa venti), sono ancora ben lontano dal ritenermi esperto della sua bibliografia, del suo pensiero e della sua esperienza di vita. Ciononostante, sono riuscito a entrare nel merito di molti dei cimeli e delle fotografie che si trovavano per le stanze, e a ricostruire con i miei occhi parte della sua memoria: si può dire che l’autore, seppur in maniera postuma, mi abbia accolto e fatto personalmente da guida.

Indicazioni utili per il viaggio

Lascio un paio di dritte per chi volesse ripercorrere la stessa strada che ho raccontato e vissuto in questo resoconto di viaggio: vi risparmieranno tantissime ore di pianificazione e di ricerca.

Riepilogo dei miei spostamenti

  • Treno metropolitano dall’aeroporto di Stoccarda a Stoccarda centrale
  • Treno interregionale da Stoccarda centrale a Herbertingen Ort
  • Treno regionale da Herbertingen a Riedlingen
  • Bus da Riedlingen a Langenenslingen
    • Tragitto da Langenenslingen a Wilflingen a piedi
  • Bus da Wilflingen a Riedlingen
  • Treno da Riedlingen a Sigmaringen
  • Treno da Sigmaringen a Ulma
  • Treno da Ulma a Stoccarda centrale
  • Treno da Stoccarda centrale all’aeroporto di Stoccarda

Risorse per l’orario dei mezzi pubblici

le seguenti risorse sono state molto utili per pianificare il viaggio:

  • bahn.de: il sito delle ferrovie tedesche permette l’acquisto di tutti i treni interregionali e la consultazione degli orari. Dall’app è possibile verificare anche gli orari dei trasporti regionali (sia treni che autobus). Alcuni biglietti, come quelli dei treni regionali e degli autobus, non sono acquistabili direttamente dal sito o dall’app.
  • ding.eu: molto utile per verificare gli orari dei bus regionali, con tanto di indicazioni sull’ubicazione delle fermate.

Dove acquistare i biglietti?

  • Biglietti interregionali: acquistabili nelle biglietterie delle stazioni, dall’app DB Navigator e sul sito bahn.de.
  • Biglietti dei treni regionali: acquistabili solo nelle biglietterie delle stazioni e dalle macchinette automatiche presenti nelle stazioni. Per acquistare il biglietto di una corsa regionale, è necessario cliccare su un pulsante che permette l’acquisto delle corse dalla stazione in cui ci si trova in quel momento.
  • Biglietti dei bus: acquistabili sul sito handyticket.de.
  • Biglietti per la Jünger-Haus: acquistabili solo in loco, presso la biglietteria del museo.

Consigli utili

  • Verifica gli orari di apertura della Jünger-Haus, in modo tale da essere sicuro di trovarla aperta quando raggiungerai Wilflingen.
  • Compra tutti i biglietti dei treni interregionali con largo anticipo per contenere i costi.
  • Completa l’acquisto dei biglietti dei bus da handyticket solamente al momento dell’utilizzo: la loro validità è immediata e non sono cumulabili o acquistabili per una data futura. Se dovessi acquistarne uno prima del tempo per errore, notifica il mancato utilizzo del biglietto con una mail all’assistenza: riceverete un rimborso in breve tempo.

Se vuoi saperne di più

Se vuoi saperne di più… contattami. Sono a tua disposizione per qualsiasi domanda o curiosità. Possiedo molte più foto di quelle che ho pubblicato in questo articolo: se vuoi vederle, non esitare a scrivermi.

Puoi scrivermi su Instagram: @bernardogiordano, oppure via email.


  1. Ernst Jünger si trasferisce a Wilflingen intorno al 1950, e vi rimane fino alla morte, avvenuta a 103 anni il 29 marzo a Riedlingen. ↩︎

  2. Orari aggiornati a marzo 2023. Prima di organizzare il tuo viaggio, verifica gli orari di apertura aggiornati. ↩︎